Giù le mani dal nostro lavoro di anni”

“Giù le mani dalle nostre ragazzine tesserate. Telefonare privatamente ai genitori per convincerli a seguirli altrove, nel bel mezzo della stagione sportiva e con i campionati in corso, è un atto ignobile e meschino che non ha nulla a che fare con lo sport. Se questa usanza, vergognosa e senza rispetto alcuno del lavoro degli altri, dovesse proseguire, saremo pronti ad intraprendere tutte le azioni inerenti le nostre facoltà”.

E’ duro, fermo e senza sconti l’intervento del presidente della Boca Girl Emanuele Trementozzi che, nei giorni scorsi, è stato avvisato da alcuni genitori di telefonate private giunte per convincere le proprie figlie a seguire la società proponente in un torneo, non curandosi affatto degli impegni già presi per l’imminente inizio dei campionati che la Boca sta portando avanti.

“Sono stato contattato verso mezzogiorno di giovedì da un referente di questo gruppo di persone, che si definiscono società sportiva, chiedendo il permesso di poter contattare alcune ragazzine per un torneo nazionale, accertandosi prima che non avessero già in programma campionati di imminente partenza – afferma Emanuele Trementozzi – Peccato, però, che nel pomeriggio stesso alcune mamme mi abbiano riferito di essere state contattate privatamente già giorni addietro, facendo mancare i principi base dello sport: l’educazione e il rispetto. La Boca Girl è nata nel 2018 e, tra mille sacrifici, conta oggi oltre trenta tesserate tra Under 12 e Under 10, senza dimenticare le altre venti della prima squadra. Non ci siamo mai permessi di telefonare ad alcuna tesserata di altre società per proporre nuove esperienze, perché siamo una società seria e che rispetta il lavoro degli altri”.

Il Presidente Trementozzi, inoltre, rivela altri particolari. “Sappiamo per fonti certe chi ha fornito quei numeri personali dei genitori e chi ha effettuato quelle telefonate e, oltre a schifarci di questi modus operandi, mettiamo in guardia sul futuro: chi osa, ancora una volta, adottare questi comportamenti, ci costringerà ad intraprendere tutte le azioni in nostra facoltà. Qui, oltre al totale disprezzo del lavoro altrui, c’è una chiara mancanza di rispetto della privacy personale, oltre che un tentativo vergognoso di mostrarsi grande con il lavoro non proprio. Noi non abbiamo mai rubato nulla a nessuno, tanto meno alle realtà limitrofe, perché è tutto frutto del nostro sacrificio”.

Trementozzi chiude:”Tempo addietro abbiamo già svincolato gratuitamente atlete senza chiedere nulla in cambio, ma a quanto pare la correttezza non è questione per tutti. Così come la serietà e l’educazione”.

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